10. La Rivoluzione Francese e Napoleone al potere
Fra il 1786 e il 1789 l’economia francese peggiora e a Parigi il popolo si ribella assalendo la Bastiglia e liberando i prigionieri politici. La ribellione si diffuse e il 26 agosto 1789 l’Assemblea Nazionale approvò la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e nacque la monarchia Costituzionale. Gli altri paesi europei avevano paura delle idee rivoluzionarie francesi e si allearono per combatterli e ridare al Re Luigi XVI i suoi poteri. Dopo molti difficoltà, l’esercito rivoluzionario sconfisse gli alleati e in Francia nel 1792 venne proclamata la Repubblica. In questo periodo emerge la figura del generale Napoleone Bonaparte, prima nella campagna d’Italia e poi in Egitto fino ad arrivare nel 1804 a farsi proclamare Imperatore dei francesi.
Dall’impero alla sconfitta
Tra il 1805 e il 1809 Napoleone sconfisse varie coalizioni di potenze straniere, l’unico nemico ancora da sconfiggere era l’Inghilterra: nel 1806 Napoleone decise di bloccare in mare o nei porti tutte le merci inglesi. Nel 1812 quando lo zar russo Alessandro I decise di riprendere il commercio con l’Inghilterra, Napoleone invase la Russia con un esercito di 600.000 uomini, la Grande Armata. Egli pensava di sconfiggere l’esercito russo facilmente, ma arrivato fino a Mosca in pieno inverno fu costretto a ritirarsi per il gelo e per la fame, ritornando in patria solo con 50.000 uomini. In Francia Napoleone fu attaccato da Inghilterra, Austria, Russia, Prussia e Svezia che lo sconfissero a Lipsia nel 1813 e fu costretto ad abdicare ed andare in esilio nell’isole d’Elba. Nel 1815 Napoleone fuggì e ritornato in Francia dove governò per 100 giorni, ma venne sconfitto a Waterloo dalla coalizione anglo-prussiana. Fu mandato in esilio a Sant’Elena, un’isoletta nel Oceano Pacifico dove morì nel 1821.